In questa pagina proponiamo alcune risorse di valore nell’ambito della programmazione per bambini. Tutte le piattaforme elencate in questo articolo sono fruibili in italiano, di modo che i bimbi non debbano essere assistiti da un adulto.
Perché la programmazione per bambini è importante
La programmazione, altresì nota come coding dall’inglese, è un’attività che richiede logica e attenzione. Nelle modalità giuste, essa dovrebbe essere parte dei curriculum di matematica delle scuole elementari e medie.
Imparare a programmare non è utile solo da un punto di vista lavorativo, ma lo è anche (soprattutto) da un punto di vista cognitivo. La programmazione insegna ai bambini ad analizzare le proprie idee e capirle a fondo. Per spiegare a un computer a svolgere un compito, è necessario averlo capito a fondo.
Ad esempio, scrivere un programma per trovi i divisori di un numero è un compito tutt’altro che immediato per un ragazzino, ma vale più di mille esercizi in cui gli sia richiesto di trovare i divisori di un certo numero. Per scrivere il programma, è necessario aver capito sul serio come trovare i divisori di un numero. Nel momento in cui un bimbo è in grado di scrivere un programma che trova i divisori, non avrà più bisogno di fare alcun esercizio: si ricorderà per sempre come si fa!
Risorse di programmazione per bambini
Il primo approccio alla programmazione per bambini deve essere giocoso. Non si può pretendere che, fin da subito, i bimbi scrivano del codice. Per questo, sono disponibili diverse piattaforme gratuite che forniscono un approccio visuale accattivante. Le risorse proposte sono indicate per bambini dal triennio elementare in su, e perfette per l’inizio delle scuole medie.
L’uccellino Flappy su code.org
La prima piattaforma è quella di code.org. In particolare, a questa pagina potete accedere alla creazione di un videogioco chiamato Flappy, in cui un uccellino vola nel cielo e deve evitare gli ostacoli e raccogliere le monete che incontra.
All’inizio, Flappy non è in grado di fare nulla. Sono proprio i bimbi che, seguendo le direttive e trascinando dei blocchi colorati rappresentanti le relative istruzioni, creano il videogioco (inclusi effetti sonori!). Man mano che il videogioco prende forma, i bimbi ci possono giocare, rendersi conto di cosa stanno creando, e verificare se funziona. Complessivamente, il gioco è composto di 10 livelli.
Il sito stima che un bimbo impieghi un’ora a completare tutti i livelli. A seconda della capacità e delle esperienze pregresse dei bimbi, questo tempo può variare notevolmente. I bimbi che hanno particolare affinità con i videogiochi, e non abbiano particolari attriti con i computer possono impiegarci anche mezz’ora.
Tuttavia, la natura estremamente visuale dell’ambiente, e il fatto che sia facile ottenere i risultati desiderati rendono Flappy un ottimo inizio alla programmazione per bambini di qualunque livello.
I mille mondi di Code Combat
La seconda risorsa è rappresentata da Code Combat. Code Combat è una piattaforma estremamente ben fatta per introdurre sul serio alla programmazione un bambino. Si continua ad avere a che fare con videgiochi: in parte li si crea, in parte li si gioca. Tuttavia, c’è una differenza sostanziale: non si trascinano più dei blocchi colorati su cui sono scritte le istruzioni in Italiano, ma si comincia a scrivere del vero codice!
All’inizio è possibile scegliere in quale linguaggio si desidera programmare (Python è un’ottima scelta). Piano piano, poi, livello per livello, il bimbo viene introdotto alle istruzioni necessarie per svolgere i livelli del gioco. Dapprima gli unici comandi sono per muovere il personaggio, ma presto diventa necessario attaccare e difendersi dai nemici.
Nel primo gruppo di attività, per le quali sono previste 1-3 ore, si impara la sintassi di base, i cicli while e l’uso delle variabili. I mondi successivi crescono di impegno e complessità: introducono i costrutti if/else e procedono verso esempi di programmazione sempre più reali.
L’esperienza di Code Combat è praticamente illimitata: i mondi sono tanti, e ciascuno include svariate decine di livelli. C’è poi la possibilità di attivare gli effetti sonori e di modificare l’aspetto dei personaggi e degli scenari, cose che i bimbi apprezzano sempre molto!
L’approccio all’antica: Logo e le tartarughe
C’è poi un’ultima risorsa che può interessare, ed è quella fornita da Turtle Academy. Si tratta di un’idea vetusta, risalente a quando insegnare la programmazione ai bambini era ancora fantascienza: i lontani anni ’60. Data la sua età, la sua veste grafica non è particolarmente accattivante. Tuttavia, è un linguaggio orientato al disegno geometrico, quindi può essere di aiuto nel catturare qualche bimbo che non sia interessato ai videogiochi.