Come introdurre i bambini alla programmazione in modo giocoso? Ma con pane, burro e marmellata, ovviamente! Preparatevi a tanto disordine, ma anche a tanto divertimento!
Introdurre i bambini alla programmazione: attività ludica
Il primo approccio con una disciplina nuova, specialmente da piccoli, deve sempre essere divertente. Ci sono delle ottime piattaforme per coinvolgere un bimbo nella programmazione, ma come fare per introdurre l’argomento la prima volta, specialmente con bimbi piccoli? Come spiegare loro che cos’è un programma per computer?
Soprattutto, come fare a trasmettere ai bambini la necessità di fornire al computer istruzioni precise, in un ordine particolare, senza dare nulla per scontato? Un modo fantastico è quello di usare il pane, il burro e la marmellata. Vediamo come trasformare questi banali materiali in un gioco di programmazione – che culminerà in una merenda finale!
Preparare l’ambiente
Preparate un tavolo, su cui disporre il pane, il burro e la marmellata. Saranno necessari anche dei coltelli/cucchiai, per prendere e spalmare burro e marmellata. Abbiate cura di lasciare ancora tutto confezionato: per esempio, non aprite i barattoli e le confezioni.
Un adulto siede da una parte del tavolo, i bambini stanno dall’altra parte. La struttura del gioco e le relative regole sono le seguenti:
- I bambini giocano il ruolo di programmatori.
- L’adulto rappresenta il computer.
- Lo scopo del gioco è quello di preparare alcune fette di pane e marmellata.
- Il computer, cioè l’adulto, esegue le istruzioni fornite dai bambini, nell’esatta forma in cui gli sono fornite.
- I programmatori, ossia i bambini, non possono mai toccare gli ingredienti né influire direttamente nella preparazione: possono solo fornire istruzioni che l’adulto esegue.
- Ogni comando palesemente scorrelato dal fine del gioco o il cui fine sia di mettere in ridicolo il computer (es. buttati dalla finestra, vai di là, metti la faccia nella marmellata…) viene ignorato.
Accertatevi che i bimbi abbiano ben chiare le regole del gioco. Da quando il gioco comincia, le regole sono inviolabili. (Può essere utile stabilire una parola d’ordine da usare in caso di necessità per interrompere il gioco.)
Comincia il gioco!
A questo punto, si può dare il via al gioco. I bimbi, a giro, forniscono un comando che l’adulto esegue. A meno che non vi troviate davanti dei geni (o dei bimbi troppo grandi), nella migliore delle ipotesi la prima istruzione sarà probabilmente “prendi il pane”. L’adulto dovrà eseguirlo esattamente, prendendo l’intero pacco di pane in mano.
I bimbi saranno allora interdetti: è chiaro che pane e marmellata non si fa così! Cercheranno dunque di fornire istruzioni più precise, quali “prendi un panino”. Tuttavia, è prevedibile che forniranno più volte indicazioni ambigue anche in seguito, come “prendi la marmellata”. In tutti i casi (leciti), l’adulto dovrà sempre eseguire i comandi così come vengono proposti, anche se errati.
A volte, un bimbo potrebbe fornire un’istruzione che sembra più precisa, ma in realtà peggiora la situazione. Per esempio, per prendere la marmellata, potrebbe dire “prendi la marmellata da dentro il barattolo”. Anche qui, l’adulto dovrà infilare la mano dentro la marmellata, dato che non è stato specificato l’uso di una posata.
Pian piano però, i bimbi capiranno come funziona il gioco e forniranno comandi sempre più precisi, fino a che si riuscirà davvero a preparare alcune buone fette di pane, burro e marmellata per merenda!
In definitiva quindi, serve che l’adulto si presti a fare un po’ lo scemo, affinché i bimbi si rendano conto che devono fornire al computer istruzioni precise e non ambigue. E ovviamente, metteteci del vostro per rendere l’attività divertente per tutti! Con lo spirito giusto, questo è davvero un ottimo modo di introdurre i bambini alla programmazione!
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